Conversazione con Simonetta Lisa, operatrice del metodo kinesiologico Touch for Healt.
Come
sei arrivata alla Kinesiologia?
In
un percorso di naturopatia, quindi erano molte le discipline a cui mi
ero già approcciata. Ma quando ho partecipato alla prima lezione del
corso di kinesiologia mi sono resa conto che era una disciplina
totalmente diversa da quelle che già conoscevo, forse quella col
taglio che mi apparteneva di più. Ho fatto prima delle sedute
individuali, e poi ho continuato facendo dei corsi. Ho lavorato
subito su temi che mi erano molto cari, come il rapporto coi miei
genitori... sono proprio partita alla grande! Questo anche per vedere
come funzionava, perché prima di appassionarmi e proporlo agli altri
volevo vedere su di me che effetto avrebbe avuto.
Che
differenza c'è tra la chinesiologia applicata e il Touch for healt?
Il
Touch for healt ha un taglio basato sui principi della medicina
cinese, quindi non soltanto di lavoro sui muscoli o sui tendini, ma
considerando la persona nel suo insieme: cioè da un punto di vista
fisico-strutturale, energetico, emotivo ed anche da un punto di vista
chimico e nutrizionale. È un ascolto e un dialogo col corpo della
persona, e tramite dei leggeri test muscolari viene anche individuata
la tecnica appropriata per ristabilire l'equilibrio ed affrontare il
disagio che la persona vive in quel momento.
Di
volta in volta decidi quale approccio utilizzare, o li utilizzi
tutti?
In
kinesiologia si lavora a traguardi. Quindi la persona sceglie
l'aspetto della sua vita su cui ha voglia di lavorare o per cui vuole
migliorare, perché magari non è contenta di qualcosa, che può
essere: un dolore fisico, quindi star meglio fisicamente, riuscire a
muovere con agio un arto piuttosto che piegarsi, oppure un blocco
emozionale (ad esempio “trovo sempre il compagno/la compagna
sbagliata”, “non riesco ad andare d'accordo con mia suocera...”,
“non riesco a guadagnare quello che voglio”...). Quindi la
kinesiologia lavora su aspetti molto ampi, che riguardano proprio il
soddisfacimento della persona.
Perciò
anche sulle motivazioni personali...
Certo.
E sull'utilizzo dei propri talenti, perché sappiamo che molte volte
le persone non utilizzano i loro talenti. Il lavoro dal punto di
vista chimico invece funziona così: mentre ci impegniamo a
raggiungere un certo traguardo magari stiamo assumendo un alimento
che ci piace, ma che in quel contesto ci impedisce (seguendo i
principi della medicina tradizionale cinese anche il cibo è
collegato a determinati elementi, e a determinati organi) di arrivare
all'obiettivo prefissato. Per questo a volte si fanno anche dei test
energetici alimentari.
Non
è mai il terapeuta che decide, ma è sempre tramite questi leggeri
test muscolari che il cliente sceglie la tecnica più appropriata per
lui in quel momento, quindi in questo senso è anche un lavoro
“ecologico”.
Come
nasce questa tecnica?
Nasce
negli anni '60 quando il suo fondatore, George Goodheart, scoprì
quasi per caso che le risposte muscolari dei suoi pazienti (era un
medico) mutavano a seconda di ciò che appoggiava al muscolo. Poteva
essere un alimento, ma anche una situazione o un'emozione; la persona
pensava a una cosa, e la risposta muscolare era diversa. Da quello
partì tutto.
Il
Touch for healt è riconosciuto?
L'Australia
è il primo posto in cui è stato riconosciuto, naturalmente ci sono
molte altre nazioni, ma in Italia sebbene ci sia da venticinque anni
se ne sente parlare ancora pochissimo.
Perché
una persona dovrebbe scegliere di fare kinesiologia?
Per
migliorare certi aspetti della sua vita di cui non è soddisfatto,
oppure per raggiungere dei traguardi, per superare dei blocchi
emotivi o ancora, semplicemente, per essere più felice!
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