Due passi sotto l'iceberg
Conversazione con Stefano Meletti,
facilitatore di Psych-k®
facilitatore di Psych-k®
Come mai sei
arrivato a Psych-k®?
Ci sono arrivato
dopo essere stato a una conferenza. È nato tutto da lì, da Bruce
Lipton, l'autore de La biologia delle credenze, che racconta
come noi viviamo la vita sotto dei filtri percettivi che ci fanno
interpretare la realtà a seconda di come crediamo che sia sulla base
dei condizionamenti ricevuti. E siccome lui dopo avere anche
dimostrato questi aspetti, parlando delle tecniche di tipologia
energetica per superare in modo più rapido questi blocchi che spesso
e volentieri abbiamo, ha parlato di Psych-k®
e ha detto: “Io ho cambiato la mia vita in due mesi grazie a
Psych-k®”... Io manco
sapevo chi fosse lui, ma quella frase mi si è piantata dentro
tantissimo, e lì ho approfondito.
E anche tu hai
cambiato la tua vita?
Sì, decisamente.
Non in due mesi, eh, ci ho messo di più... (ride) Però sì.
Non ci si
improvvisa ovviamente operatori di Psych-k®.
No. Ho fatto il
corso base, due mesi dopo ho fatto il corso avanzato, dove già
lavori tanto su te stesso. Non è un corso teorico, è un corso
pratico dove lavori su di te insieme ai tuoi partners e cominci a
imparare a lavorare anche con gli altri. L'ho messo in pratica, poi
ho fatto il corso Divine – lo dice anche il nome, no? –
per la connessione con una parte più divina. E quest'anno ho fatto
il corso specifico per la salute. Altri tre giorni full immersion che
ci hanno ribaltato ancora... quindi oggi si può aiutare di più le
persone a lavorare sugli aspetti della salute. Non è che siamo
dottori, o medici. Ma si può far tanto a livello energetico anche
sulla salute.
Tu che
formazione hai come estrazione?
Tutto quello che
poteva essere l'opposto. Io sono perito chimico e laureato in chimica
industriale, dove devi dimostrare le cose in modo
pratico-scientifico, cioè tutto il contrario di quello che succede
qua.
Secondo te c'è
contrasto tra questi due momenti della tua vita?
Io fino a due anni
fa, di chi mi avesse parlato di questi argomenti, avrei pensato che
era un pazzo, che gli avevano fatto il lavaggio del cervello (ride).
Poi l'ho sperimentato su di me, ho visto che funziona. E poi è nato
pian piano con gli amici che mi hanno detto “ma cosa stai
combinando?”... qualcun altro s'è accorto dei cambiamenti, e
quindi io come dico sempre sono uno scettico, ma aperto. Se funziona
va bene. E vedo che funziona, quindi la mia mente razionale è
rimasta, ma è nato anche qualcos'altro che crede anche a ciò che
non si può toccar con mano.
Nella
presentazione che ho visto mi era piaciuto molto l'esempio
dell'iceberg.
Il concetto è
questo: noi da adulti spesso crediamo di poter gestire la nostra vita
coi pensieri, la logica, la forza di volontà. In realtà quello che
ci comanda è una parte più profonda e nascosta che è l'inconscio,
dove sono installati fin da bambini quei files che ci condizionano la
vita su ciò che è giusto, sbagliato, meritevole, immeritevole, ciò
che ci procura dolore o piacere. Quello è ciò che comanda la nostra
vita. L'esempio dell'iceberg è: un iceberg emerge dall'acqua per una
piccola parte, ma ciò che sceglie la direzione dell'iceberg, che lo
fa andare in una direzione o un'altra, non è il vento che colpisce
la parte esposta che noi vediamo, ma è la direzione della corrente
del mare che c'è sotto. Spesso noi crediamo di poter andare in una
direzione col pensiero, con la mente, ma se sotto l'iceberg –
inteso come l'inconscio – va da un'altra parte, andiamo da un'altra
parte.
In Psych-k®
si utilizza il test chinesiologico. Come funziona?
In Psych-k®
si prende dalla chinesiologia questo test che, per semplificare, è
come una specie di “macchina della verità” del corpo umano. Si
basa sul fatto che quando noi chiediamo al nostro cervello di
contrarre un determinato muscolo – in genere si lavora sulla
spalla, sul deltoide, perché è un muscolo abbastanza grosso e forte
– se affermiamo una credenza che è in distonia, in disaccordo con
quello che crede il nostro inconscio, la forza che il nostro muscolo
è in grado di esercitare è leggermente più debole di quando siamo
invece in accordo. Quindi, attraverso il test chinesiologico, facendo
una leggera pressione sul polso di una persona col braccio steso, a
parità di pressione esercitata, se la persona afferma qualcosa in
cui crede profondamente, e chiediamo alla persona di mantenere il
braccio in posizione orizzontale mentre applichiamo la forza,
normalmente il braccio resta su; ma se la persona afferma qualcosa
che nel suo inconscio non crede, la stessa pressione fa scendere quel
braccio, anche se lui cerca di tenerlo in posizione orizzontale.
Quindi si hanno degli accessi all'inconscio. Questo stesso tipo di
reazione si ha in altri casi: se la persona vive un'emozione positiva
ha più forza che se sta vivendo un'emozione negativa – quindi il
test ci dice se la persona sta vivendo uno stress depotenziante o
un'emozione potenziante; e anche su un'affermazione o negazione: con
il sì rimane più forte, con il no diventa più debole.
Puoi arrivare a
bilanciare questi squilibri?
Il test ci permette
di capire qual è la vera percezione del nostro inconscio in merito a
quello che vorremmo cambiare o modificare, o andare a scoprire. E
attraverso questa risposta, se il sistema del partner con cui stiamo
lavorando ci dice che è sicuro e appropriato andare a fare quel
lavoro che stiamo proponendo, a questa condizione si può aiutare la
persona che ha individuato una credenza limitante a trasformarla in
una credenza potenziante – attraverso quello che si chiama
bilanciamento. Oppure se uno non ha una credenza limitante ma non ha
nemmeno una credenza potenziante, la si può aiutare a creare una
credenza potenziante che va direttamente nell'inconscio.
Il fatto che
oggi ci siano degli scienziati che si occupano di questi argomenti
cosa ti suggerisce? Che la scienza oggi stia cambiando rotta e si
stia avvicinando ad argomenti che prima erano assolutamente fuori dai
suoi postulati?
Penso che oggi ci
sia una maggiore apertura su cose che prima non erano nemmeno
pronunciabili. Questa primavera al festival olistico di Milano ho
ascoltato scienziati che hanno cominciato a portare nel mondo medico
le tesi della fisica quantistica. Ci vorrà del tempo, perché
destabilizza un po' il sistema pensare che in certi casi puoi
lavorare sul piano energetico e non su quello farmacologico. Ma anche
così, senza pretendere di sostituirla, il lavoro con Psych-k®
si può tranquillamente affiancare alla medicina tradizionale.
Tu lavori molto
sul piano energetico con Psych-k®?
Si lavora molto con
l'inconscio. Sempre in accordo con l'altra persona, perché nulla
avviene se non c'è il consenso dell'altro, non tanto sul piano
razionale quanto a livello inconscio, della sua parte superiore che
sa cos'è giusto per lui. Questa è la cosa che più mi piace.
Vuoi aggiungere
qualcosa?
Mi viene da
aggiungere che Psych-k®
non è l'unico strumento che esista per lavorare su se stessi anzi,
ce ne sono tanti, io ne ho sperimentati altri e consiglio a chiunque
di sperimentarne altri. Però per me questo è uno di quelli più
veloci se non il più veloce in assoluto per riconoscere prima di
tutto di avere delle credenze limitanti, per cambiarle; soprattutto è
molto rispettoso della persona ed è sicuro, perché si chiede sempre
alla parte superiore dell'altra persona – che sa cosa è giusto per
lei – se è sicuro e appropriato fare quella certa azione che si
vorrebbe intraprendere. Se è no, non si fa, non in quel momento
almeno. E questo permette sempre di rispettare gli altri ed evitare
il rischio di aprire vasi di Pandora, che vengano fuori cose che non
andrebbero tirate fuori se non è il momento, quindi agisce più
sulla soluzione che non sul cercare il problema. E per questo che è
rapido.