martedì 7 gennaio 2014

Due passi sotto l'iceberg


Conversazione con Stefano Meletti, 
facilitatore di Psych-k®


Come mai sei arrivato a Psych-k®?

Ci sono arrivato dopo essere stato a una conferenza. È nato tutto da lì, da Bruce Lipton, l'autore de La biologia delle credenze, che racconta come noi viviamo la vita sotto dei filtri percettivi che ci fanno interpretare la realtà a seconda di come crediamo che sia sulla base dei condizionamenti ricevuti. E siccome lui dopo avere anche dimostrato questi aspetti, parlando delle tecniche di tipologia energetica per superare in modo più rapido questi blocchi che spesso e volentieri abbiamo, ha parlato di Psych-k® e ha detto: “Io ho cambiato la mia vita in due mesi grazie a Psych-k®”... Io manco sapevo chi fosse lui, ma quella frase mi si è piantata dentro tantissimo, e lì ho approfondito.

E anche tu hai cambiato la tua vita?

Sì, decisamente. Non in due mesi, eh, ci ho messo di più... (ride) Però sì.

Non ci si improvvisa ovviamente operatori di Psych-k®.

No. Ho fatto il corso base, due mesi dopo ho fatto il corso avanzato, dove già lavori tanto su te stesso. Non è un corso teorico, è un corso pratico dove lavori su di te insieme ai tuoi partners e cominci a imparare a lavorare anche con gli altri. L'ho messo in pratica, poi ho fatto il corso Divine – lo dice anche il nome, no? – per la connessione con una parte più divina. E quest'anno ho fatto il corso specifico per la salute. Altri tre giorni full immersion che ci hanno ribaltato ancora... quindi oggi si può aiutare di più le persone a lavorare sugli aspetti della salute. Non è che siamo dottori, o medici. Ma si può far tanto a livello energetico anche sulla salute.

Tu che formazione hai come estrazione?

Tutto quello che poteva essere l'opposto. Io sono perito chimico e laureato in chimica industriale, dove devi dimostrare le cose in modo pratico-scientifico, cioè tutto il contrario di quello che succede qua.

Secondo te c'è contrasto tra questi due momenti della tua vita?

Io fino a due anni fa, di chi mi avesse parlato di questi argomenti, avrei pensato che era un pazzo, che gli avevano fatto il lavaggio del cervello (ride). Poi l'ho sperimentato su di me, ho visto che funziona. E poi è nato pian piano con gli amici che mi hanno detto “ma cosa stai combinando?”... qualcun altro s'è accorto dei cambiamenti, e quindi io come dico sempre sono uno scettico, ma aperto. Se funziona va bene. E vedo che funziona, quindi la mia mente razionale è rimasta, ma è nato anche qualcos'altro che crede anche a ciò che non si può toccar con mano.

Nella presentazione che ho visto mi era piaciuto molto l'esempio dell'iceberg.

Il concetto è questo: noi da adulti spesso crediamo di poter gestire la nostra vita coi pensieri, la logica, la forza di volontà. In realtà quello che ci comanda è una parte più profonda e nascosta che è l'inconscio, dove sono installati fin da bambini quei files che ci condizionano la vita su ciò che è giusto, sbagliato, meritevole, immeritevole, ciò che ci procura dolore o piacere. Quello è ciò che comanda la nostra vita. L'esempio dell'iceberg è: un iceberg emerge dall'acqua per una piccola parte, ma ciò che sceglie la direzione dell'iceberg, che lo fa andare in una direzione o un'altra, non è il vento che colpisce la parte esposta che noi vediamo, ma è la direzione della corrente del mare che c'è sotto. Spesso noi crediamo di poter andare in una direzione col pensiero, con la mente, ma se sotto l'iceberg – inteso come l'inconscio – va da un'altra parte, andiamo da un'altra parte.

In Psych-k® si utilizza il test chinesiologico. Come funziona?

In Psych-k® si prende dalla chinesiologia questo test che, per semplificare, è come una specie di “macchina della verità” del corpo umano. Si basa sul fatto che quando noi chiediamo al nostro cervello di contrarre un determinato muscolo – in genere si lavora sulla spalla, sul deltoide, perché è un muscolo abbastanza grosso e forte – se affermiamo una credenza che è in distonia, in disaccordo con quello che crede il nostro inconscio, la forza che il nostro muscolo è in grado di esercitare è leggermente più debole di quando siamo invece in accordo. Quindi, attraverso il test chinesiologico, facendo una leggera pressione sul polso di una persona col braccio steso, a parità di pressione esercitata, se la persona afferma qualcosa in cui crede profondamente, e chiediamo alla persona di mantenere il braccio in posizione orizzontale mentre applichiamo la forza, normalmente il braccio resta su; ma se la persona afferma qualcosa che nel suo inconscio non crede, la stessa pressione fa scendere quel braccio, anche se lui cerca di tenerlo in posizione orizzontale. Quindi si hanno degli accessi all'inconscio. Questo stesso tipo di reazione si ha in altri casi: se la persona vive un'emozione positiva ha più forza che se sta vivendo un'emozione negativa – quindi il test ci dice se la persona sta vivendo uno stress depotenziante o un'emozione potenziante; e anche su un'affermazione o negazione: con il sì rimane più forte, con il no diventa più debole.

Puoi arrivare a bilanciare questi squilibri?

Il test ci permette di capire qual è la vera percezione del nostro inconscio in merito a quello che vorremmo cambiare o modificare, o andare a scoprire. E attraverso questa risposta, se il sistema del partner con cui stiamo lavorando ci dice che è sicuro e appropriato andare a fare quel lavoro che stiamo proponendo, a questa condizione si può aiutare la persona che ha individuato una credenza limitante a trasformarla in una credenza potenziante – attraverso quello che si chiama bilanciamento. Oppure se uno non ha una credenza limitante ma non ha nemmeno una credenza potenziante, la si può aiutare a creare una credenza potenziante che va direttamente nell'inconscio.

Il fatto che oggi ci siano degli scienziati che si occupano di questi argomenti cosa ti suggerisce? Che la scienza oggi stia cambiando rotta e si stia avvicinando ad argomenti che prima erano assolutamente fuori dai suoi postulati?

Penso che oggi ci sia una maggiore apertura su cose che prima non erano nemmeno pronunciabili. Questa primavera al festival olistico di Milano ho ascoltato scienziati che hanno cominciato a portare nel mondo medico le tesi della fisica quantistica. Ci vorrà del tempo, perché destabilizza un po' il sistema pensare che in certi casi puoi lavorare sul piano energetico e non su quello farmacologico. Ma anche così, senza pretendere di sostituirla, il lavoro con Psych-k® si può tranquillamente affiancare alla medicina tradizionale.

Tu lavori molto sul piano energetico con Psych-k®?

Si lavora molto con l'inconscio. Sempre in accordo con l'altra persona, perché nulla avviene se non c'è il consenso dell'altro, non tanto sul piano razionale quanto a livello inconscio, della sua parte superiore che sa cos'è giusto per lui. Questa è la cosa che più mi piace.

Vuoi aggiungere qualcosa?

Mi viene da aggiungere che Psych-k® non è l'unico strumento che esista per lavorare su se stessi anzi, ce ne sono tanti, io ne ho sperimentati altri e consiglio a chiunque di sperimentarne altri. Però per me questo è uno di quelli più veloci se non il più veloce in assoluto per riconoscere prima di tutto di avere delle credenze limitanti, per cambiarle; soprattutto è molto rispettoso della persona ed è sicuro, perché si chiede sempre alla parte superiore dell'altra persona – che sa cosa è giusto per lei – se è sicuro e appropriato fare quella certa azione che si vorrebbe intraprendere. Se è no, non si fa, non in quel momento almeno. E questo permette sempre di rispettare gli altri ed evitare il rischio di aprire vasi di Pandora, che vengano fuori cose che non andrebbero tirate fuori se non è il momento, quindi agisce più sulla soluzione che non sul cercare il problema. E per questo che è rapido.